"Un pezzetto di terra ignominioso"
Precedendo di poco il riconoscimento dei diritti civili e politici, nel 1845 i Valdesi ottennero il diritto di seppellire i propri defunti in un cimitero dedicato esclusivamente alle confessioni evangeliche. Numerose famiglie torinesi appartenenti alla comunità evangelica acquistarono una concessione per la sepoltura, commissionando la realizzazione di lapidi e monumenti commemorativi, alcuni dei quali firmati da autori direttamente collegati alla comunità, come è il caso di Vincenzo Morglia, o da firme della scultura torinese e nazionale.
Insieme agli esponenti della comunità valdese, il cimitero acattolico ospita inoltre sepolture di cittadini inglesi, coinvolti nei grandi cantieri ferroviari sorti in Piemonte dagli anni Cinquanta del XIX secolo, a cui si affiancano nominativi di origine russa e prussiana, appartenenti all’entourage delle ambasciate presenti a Torino.
Tra i sepolti figurano il giovane Michel Pellegrin, caduto nella battaglia di Novara in piena lotta risorgimentale, Edoardo Bosio, tra i fondatori del Torino Football & Cricket Club, alcune famiglie di industriali tra cui i Caffarel e i Talmone, nonché numerosi uomini e donne ricordati con delicate immagini scolpite e commoventi epitaffi, come la giovane Carolina Castelmur sposata Bass, sulla cui lapide è incisa l’iscrizione Sciolta dall’umano velo, marito t’aspetto in cielo. Nel campo acattolico riposano inoltre due celebrità del mondo teatrale: l’attore e patriota italiano Gustavo Modena e l’attrice svedese Emilie Högqvist.
Oltre alle tombe di famiglia è presente un piccolo cimitero militare di proprietà del Commonwealth, in cui sono sepolti sedici soldati deceduti nel corso della Grande Guerra.