SCHEDA
Cimitero evangelico Porta a Pinti
Per secoli gli “acattolici” che morivano a Firenze, per cui era proibito essere seppelliti in terra “consacrata”, venivano sepolti a Livorno o a Trespiano, un cimitero che ben presto fu però ritenuto troppo lontano dalla città e disadorno. Per questo motivo, tra il 1827 e il 1828, il Granducato concesse alla Chiesa evangelica riformata svizzera un terreno, una piccola montagnola, che si trovava fuori dalle mura cittadine, presso Porta a Pinti.
Tale lotto di terreno sarebbe divenuto la base di un cimitero interdenominazionale ed ecumenico, conosciuto tradizionalmente con il nome “degli inglesi”. Il termine deriva dall’abitudine dei fiorentini di chiamare gli stranieri di ogni nazionalità genericamente “inglesi”, in quanto, nel corso dei secoli, gli abitanti delle Isole Britanniche hanno amato particolarmente Firenze, decidendo spesso di prendervi dimora.
Il giovane Carlo Reishammer, all’epoca studente di architettura, fu incaricato di progettare un recinto poligonale che nel corso degli anni successivi avrebbe più volte cambiato forma.
Nel 1860 fu concesso un secondo terreno per ampliare l'area cimiteriale e per costruire la cascina del custode.
Con l’Unità d’Italia e la breve stagione di Firenze capitale, vennero abbattute le antiche mura e creati nuovi viali su progetto dell’architetto Carlo Poggi. Venne così decretata la chiusura del cimitero, ormai inserito nel nuovo sviluppo cittadino e la comunità svizzera si unì alle altre comunità evangeliche fiorentine nella ricerca di un nuovo terreno, individuato, nel 1869, in frazione Galluzzo.
Il cimitero di Porta a Pinti divenne monumentale nel 1877 mentre il 28 febbraio dell’anno successivo fu inaugurato il nuovo “Cimitero evangelico degli Allori”, su progetto dell’architetto Giuseppe Boccini.
Nel cimitero “degli inglesi” sono sepolti personaggi importanti per la storia e la cultura europee: la poetessa Elizabeth Barrett Browning, l’intellettuale Giovan Pietro Vieusseux, il poeta Walter Savage Landor. Sono inoltre presenti le tombe di esponenti dell'evangelismo italiano come Salvatore Ferretti, attivo nel sostegno dell’infanzia abbandonata, e il pastore valdese Paolo Geymonat.
Alla realizzazione delle tombe, di gusto neoclassico e romantico, furono chiamati numerosi artisti fiorentini e stranieri, fra cui Lorenzo Bartolini, Giuseppe Lazzerini, Hiram Powers.
ULTERIORI INFORMAZIONI
Data di immissione: 14/03/2019Data di ultima modifica: 04/08/2019
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Cimitero evangelico Porta a Pinti