Il saggio della Scuola di musica di Villar Pellice sarà l’occasione per scoprire la storia del pianoforte di Fanny, moglie del Pastore Peyrot
<div>“Fanny era bella, sottile, aveva classe. Viveva, come tutte le giovinette di buona famiglia di Nizza, tra giardini, pasticcerie, letture, svaghi e lo studio del pianoforte.”… Inizia così, con le parole di Luisa Gay, la storia che Gabriella Ballesio (Archivio della Tavola valdese) ha raccontato a coloro che si sono riuniti per assistere al saggio della Scuola di musica di Villar Pellice. Il pianoforte utilizzato per il concerto, infatti, è proprio quello appartenuto a Fanny Zürcher Peyrot (1856-1939), ora ospitato nel tempio di Villar Pellice.</div>
<div>Dagli <a href="http://patrimonioculturalevaldese.org/it/scheda?id=5a54446a-1267-3ba9-90... </a>e dalle <a href="http://patrimonioculturalevaldese.org/it/scheda?id=3799bf80-0f43-4d68-b6... </a>si scopre che, dopo il trasferimento di Fanny ad Angrogna nel 1886, sposa del pastore David Peyrot, il pianoforte a mezza coda, su cui suonò tante volte prima di partire, la seguì nella sua nuova casa, viaggiando, accuratamente imballato e protetto, da Nizza a Torre Pellice; la prima parte del percorso si svolse su ferrovia ma per l’ultimo tratto, fino al Serre di Angrogna, fu necessario trainarlo da buoi. Possiamo solo immaginare lo stupore dipinto sul volto di tutti coloro che assistettero all’arrivo e scoprirono questo oggetto così inusuale.<br />
Il prezioso pianoforte fece compagnia alla famiglia pastorale nelle lunghe serate di montagna e la seguì quando David resse, dal 1890 al 1908, la Chiesa valdese di Torino, e poi, ancora, risuonò nella nuova casa, Villa Moravia, costruita da David al confine tra Luserna San Giovanni e Torre Pellice, fino alla morte di Fanny nel 1939.</div>
<div>Gli eredi della famiglia destinarono il pianoforte alla Fondazione Centro Culturale Valdese, con il desiderio che, quanto prima, venisse sistemato in un luogo in cui potesse essere utilizzato dalla comunità restando quindi legato alla Chiesa valdese. Tutto questo, oggi, è possibile grazie alla sua collocazione a Villar Pellice.</div>