Un convegno, a Torre Pellice, per confrontarsi sulle possibilità offerte dalla Comunicazione Aumentativa Alternativa per il patrimonio culturale
Partecipazione e accessibilità: queste le parole chiave del convegno organizzato dalla Fondazione Centro Culturale Valdese che, il 23 e il 24 marzo, invita a Torre Pellice operatori museali, educatori e tutti coloro che sono interessati al tema della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) applicata all’ambito culturale.
L’incontro nasce come naturale proseguimento del progetto avviato nel 2014 dalla Fondazione in collaborazione con il Servizio di CAA dell'Uliveto – Diaconia valdese, in cui le metodologie della Comunicazione Aumentativa Alternativa sono state studiate, sperimentate e applicate alle attività del Museo valdese, diventando parte fondante del lavoro dei servizi educativi.
Le due giornate di lavoro saranno l’occasione per approfondire l’argomento "Musei e accessibilità comunicativa", coinvolgendo chi da tempo è professionista sul tema: la International Society for Augmentative and Alternative Communication (ISAAC); la Commissione Accessibilità dell'International Council Of Museums (ICOM); la Fondazione Paideia di Torino e altri musei ed enti culturali che in Italia hanno lavorato sul tema, da Asti a Trieste.
La scelta di organizzare un convegno su questi temi proprio nel 2018 nasce da una congiuntura favorevole: è trascorso abbastanza tempo da quando la Fondazione ha iniziato a lavorare sulla CAA avendo, ad oggi, concluso la fase dedicata all’esposizione etnografica del Museo valdese ed essendo in procinto di iniziare a lavorare sulla sezione storica, complici anche i lavori di ristrutturazione e riallestimento della struttura. Tempo sufficiente anche per portare a casa l’esperienza e i risultati positivi di un progetto che, in diverse occasioni, ha suscitato interesse e coinvolgimento. È giunto, quindi, il momento di ragionare su quanto fatto e, soprattutto, di confrontarsi con chi, a vario titolo, ha già sperimentato la CAA durante lo svolgimento delle proprie attività.
L’utilizzo dei metodi e delle tecniche comunicative della CAA è dedicato a bambini e adulti, italiani e stranieri, scuole e turisti, persone con disabilità e bisogni speciali: ciò che propone la CAA, infatti, è utile per tutti, consentendo maggiori opportunità comunicative nelle diverse situazioni quotidiane e, dunque, anche durante le occasioni di fruizione del patrimonio culturale. Da qui l’idea di dar spazio a un workshop, nella mattina di sabato, in cui, come spiegano dai Sevizi Educativi della Fondazione, sia possibile coinvolgere gli enti e gli operatori del territorio: un momento per scambiare opinioni e confrontarsi sulle prospettive e le strategie più ampie e inclusive per valorizzare il patrimonio culturale, garantendone l’accessibilità a un pubblico sempre maggiore.
Per iscriversi al convegno e ricevere maggiori informazioni.