Un “pezzo d’Africa” tra i Beni culturali metodisti e valdesi

Il portale amplia i propri confini grazie agli oggetti africani del Museo valdese di Torre Pellice


Sono disponibili on line oltre 300 nuove schede riguardanti la collezione africanistica del Museo valdese di Torre Pellice; un corpus che, seppur poco noto, risulta essere uno dei suoi nuclei collezionistici più consistenti, omogenei e interessanti.

La catalogazione consente una visita virtuale della quasi totalità della collezione e le schede presenti sul portale sono state compilate tenendo conto della recente normativa dell'ICCD, relativa alle schede BDM (Beni demoetnoantropologici materiali). Si tratta, per ABACVM, di un nuovo formato scheda che risulterà di fondamentale importanza per l'adeguata catalogazione di una grande parte del patrimonio culturale valdese.

Tale risultato è frutto del lavoro svolto nel corso dell'ultimo decennio durante il quale la collezione è stata oggetto di studi e iniziative volte alla sua valorizzazione; in quest'ultimo anno è stato avviato, da parte della Fondazione Centro Culturale Valdese in collaborazione con la Società Geografica italiana (depositaria di un ricco patrimonio legato ai missionari valdesi), un progetto di ricerca specifico sugli oggetti, i documenti e le fotografie dei due enti e che condurrà, nel prossimo anno, alla realizzazione di una mostra temporanea a Roma e Torre Pellice.

La nascita della collezione di oggetti provenienti dall'Africa (soprattutto Zambesi e Lesotho ma anche Togo, Gabon, Eritrea, Etiopia) è legata all’attività missionaria che i valdesi intrapresero tra fine Ottocento e inizio Novecento, aggregati alle missioni protestanti francesi.
Alcuni oggetti, provenienti dal Sud Africa, erano già presenti nel primo catalogo del Museo nel 1889. Questi furono donati dal missionario valdese Giacomo Weitzecker (1845-1911) e provengono dal Lesotho. Ma la maggior parte della collezione è dovuta ai doni fatti al Museo dal missionario Luigi Jalla (1860-1943) tra il 1884 e il 1897: questo cospicuo gruppo di oggetti proviene invece dalla regione del fiume Zambesi.
Fino al 1939 tutti gli oggetti furono esposti nel Museo Valdese di Torre Pellice in alcune vetrine interamente dedicate ad essi. In quell’anno, tuttavia, non essendovi più spazio sufficiente nella nuova disposizione voluta da Attilio Jalla e Paolo Paschetto, i manufatti africani furono trasferiti a Pomaretto, in una sezione a sé stante denominata "Oasi Missionaria". Successivamente la collezione tornò al Museo di Torre Pellice.  Dopo una pausa di interesse di diversi decenni la collezione è tornata, negli ultimi anni, ad arricchirsi grazie ai cospicui doni di alcune famiglie valdesi.

Rassegna stampa

15/10/2019
Fonte:
L'Eco delle Valli valdesi free press
04/06/2018
Fonte:
Ist. Sup. per la Conservazione ed il Restauro
04/06/2018
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chiesavaldese.org
15/01/2018
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Il mondo degli archivi
17/12/2017
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17/12/2017
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Riforma.it
01/06/2017
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17/05/2017
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Riforma.it
15/05/2017
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11/04/2016
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Riforma.it
11/04/2016
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Chiesavaldese.org
07/04/2016
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archiviodistatotorino.it
05/04/2016
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iccd.beniculturali.it
05/04/2016
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Chiesavaldese.org
25/03/2016
Fonte:
Metodisti.it
09/02/2016
Fonte:
Chiesavaldese.org
31/07/2015
Fonte:
Beniculturali.it